L’arrivo di un capo “esterno” agita la Rai Calabrese

Sono rimasti in quattro i pretendenti all’incarico di caporedattore della Tgr. Oltre agli “interni” Giacoia e Pandullo ci sono anche Ponzi (Piemonte) e Fiume (Puglia). L’azione di moral suasion di Pd e M5S.

La sede è vacante da ottobre.

La sede della Rai in Calabria

COSENZA L’ennesima settimana è trascorsa senza che la nomina del nuovo caporedattore sia stata ufficializzata. Ma nella redazione della Rai Calabria di via Marconi, a Cosenza, sono ormai convinti di essere arrivati allo snodo decisivo. I pretendenti all’incarico di responsabile della sede della Tgr sono rimasti ormai in quattro: oltre agli “interni” Riccardo Giacoia e Pasqualino Pandullo ci sono pure Luca Ponzi (vicecaporedattore della Tgr in Piemonte) e Giancarlo Fiume (suo omologo in Puglia). Nei giorni scorsi i candidati a succedere ad Alfonso Samengo hanno avuto, separatamente, un colloquio con l’ad della Rai Antonio Campo Dall’Orto e con il direttore della Tgr Lino Morgante.
Dunque, la soluzione del rebus non dovrebbe essere lontana. L’accelerazione arriva (solo un caso?) dopo l’ennesima presa di posizione di Dalila Nesci, parlamentare del M5S e componente della commissione di Vigilanza Rai, sui ritardi nella nomina del nuovo responsabile della sede calabrese del servizio pubblico radiotelevisivo. Samengo è andato via lo scorso mese di ottobre per assumere l’incarico di vicedirettore di Rai Parlamento e da allora, nonostante le sollecitazioni arrivate dal comitato di redazione calabrese, il TgrCalabria si trova senza una guida con conseguenti ripercussioni sull’offerta giornalistica.
La situazione di impasse sta alimentando malcontento tra i giornalisti e i tecnici, ma il timore più forte è che alla fine la scelta dei vertici Rai possa ricadere su un professionista esterno alla realtà calabrese.
Insomma, sono giorni di grande fibrillazione. Anche la politica, more solito, cerca di muoversi. Nesci ha già pubblicamente espresso la sua contrarietà all’invio in Calabria di un caporedattore Rai da un’altra regione. E lo stesso, seppur in maniera felpata, starebbero tentando di fare il governatore Mario Oliverio e il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. Entrambi sarebbero favorevoli all’affidamento dell’incarico a uno tra Giacoia e Pandullo. Due tra i più noti volti storici della Rai in Calabria. E tuttavia non è assolutamente detto che la loro azione di moral suasion venga tenuta in considerazione dai vertici di viale Mazzini. Molto dipenderà dall’esito del Cda Rai convocato per lunedì 22. Quello in cui si deciderà il destino di Campo Dall’Orto.

Fonte: Corriere della Calabria

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