Riorganizzazione mux Mediaset 10 Gennaio: spostamento canali Sky DTT

Riorganizzazione mux Mediaset 10 Gennaio: spostamento canali Sky DTT

Comincia il lungo percorso che tra due anni porterà alla completa riorganizzazione del digitale terrestre verso lo standard DVB-T2. I primi ad essere interessati da qualche modifica sono gli abitanti di Sassari ed Oristano che per seguire accordi presi dall’Italia con gli stati confinanti devono necessariamente spengere le frequenze sul digitale terrestre 50 e 52 entro pochi giorni trasferendo i contenuti presenti su quei due multiplex temporaneamente su altri spazi.

A livello nazionale intanto, con l’occasione è stata modificata la presenza di alcuni canali che fanno parte del’offerta digitale terrestre di Sky. In particolare i canali Sky Atlantic, National Geographic e FOX sono passati dal Mediaset 5 al Mediaset 1 mentre Sky Sport Serie A SD, Premium Action e i canali di servizio Sky Sport 484 e 485 compiono il percorso inverso. Ovviamente nulla cambia in termini di posizione LCN dei canali ne di qualità di trasmissione degli stessi.

Come sempre in questi casi suggeriamo a TUTTA ITALIA la risintonizzazione automatica/completa delle frequenze del proprio tv/decoder in modo da poter essere sicuri di “agganciare” in maniera corretta i parametri tecnici di tutti i canali interessati al cambiamento.

Il prossimo step di questo processo avverrà tra giovedi 16 e venerdi 17 Gennaio quando saranno inseriti nel mux 1 Rai (LCN 100) e nel mux Mediaset 4 (LCN 200) due canali uguali “720p HEVC Main 10″. Questa operazione è molto importante,  perché seppur il cartello sarà ancora trasmesso con l’attuale sistema di trasmissione, permetterà già di verificare fin da subito la compatibilità del proprio televisiore o decoder agli standard futuri di ricezione del DTT.

Digital-ForumPer commentare le vicende legate a questo progetto, fare domande, e chiedere – ove possibile – assistenza tecnica, è già attiva una discussione dedicata del nostro Digital-Forum; per parteciparvi e scrivere un commento  è necessaria solamente un’iscrizione gratuita a questo indirizzo: www.digital-forum.it.

Fonte: digital-news.it

Arriva il Bonus Tv: cos’è, a chi spetta lo sconto e come richiederlo.

A partire da dicembre verrà erogato il Bonus Tv: si tratta di uno sconto, che può arrivare fino a 50 euro per nucleo familiare, che viene attribuito per l’acquisto di un televisore o di un decoder conformi alla nuova tecnologia DVB T2. Ecco come funziona il bonus, chi può riceverlo e in che modo è possibile richiederlo.

Il Bonus Tv verrà erogato a partire da dicembre. Si tratta dei contributi che i cittadini meno abbienti potranno sfruttare per acquistare decoder e smart tv, risorse stanziate per incentivare il passaggio alla nuova tecnologia DVB T2. Che dal luglio del 2022 diventerà l’unica utilizzabile, mandando in soffitta i vecchi televisori non compatibili. Nei prossimi giorni è attesa la pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta ufficiale. Per il provvedimento la legge di Bilancio 2019 ha previsto lo stanziamento di 151 milioni di euro fino al 2022. Il bonus consiste in uno sconto sull’acquisto dei nuovi apparecchi che può arrivare fino a un massimo di 50 euro a nucleo familiare.

Cos’è il Bonus Tv
Il Bonus Tv è uno sconto per le famiglie meno abbienti che vogliono comprare una nuova televisione digitale o un decoder per adeguare al nuovo sistema quelle vecchie. Si tratta di un bonus che può arrivare fino a 50 euro e che dovrebbe essere erogato a partire dai primi giorni di dicembre 2019 e fino al 31 dicembre 2022. Proprio nel 2022, infatti, è previsto il passaggio alla DVB T2: lo switch off è programmato per il primo luglio del 2022. Da quel momento in poi gli apparecchi non compatibili con questa tecnologia non riceveranno più il segnale. In ogni caso esistono apparecchi venduti negli anni passati, anche prima del 2017, che sono compatibili con il nuovo sistema. Per verificare se la propria tv è abilitata o meno è possibile controllare su internet, in particolare sul sito dei produttori, inserendo il modello dell’apparecchio.

Chi può richiedere il Bonus Tv
Il Bonus Tv può essere richiesto solamente dai nuclei familiari che rientrano nella prima o nella seconda fascia di reddito Isee. Lo sconto, quindi, va a chi è in prima fascia – reddito massimo 10.632 – o in seconda fascia, con reddito fino a 21.156 euro. A richiederne l’erogazione deve essere un membro del nucleo familiare e lo sconto viene applicato a tutta la famiglia: si tratta di 50 euro per l’acquisto del televisore o del decoder.

Come richiedere il Bonus Tv
Per richiedere l’erogazione del bonus è sufficiente, per i cittadini, presentarsi al venditore con la richiesta di ricevere il contributo. Non servono documenti particolari, se non un’autocertificazione in cui si deve indicare il nucleo familiare di appartenenza (viene erogato un solo bonus per famiglia), la fascia Isee in cui rientra e una dichiarazione con cui si certifica che altri componenti dello stesso nucleo non abbiano usufruito del bonus.

Fonte: fanpage

DTT. Esiti procedura assegnazione ch T2 a provider nazionali: 2,5 mux a RAI, Elettronica Industriale e Persidera. 1 Mux a 3lettronica/Prima Tv. Mezzo mux a testa a Cairo, Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino ed Europa Way

 

 

Il Mise, mux

 

Assegnati i diritti d’uso delle frequenze in ambito nazionale, secondo i criteri di cui alla Delibera n. 129/19/Cons Agcom. 2,5 mux a testa a RAI, Mediaset (Elettronica Industriale) e Persidera. 1 mux all’intesa Wind (3lettronica Industriale) e Prima Tv e mezzo mux a testa a Cairo Network, Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino (gruppo Telecapri) ed Europa Way (Europa 7).
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato gli esiti (rivedibili) della procedura di cui all’articolo 1, comma 1031 della legge n. 205/2017, modificata dall’articolo 1, comma 1104 della legge n. 145/2018, come da determine del Ministero dello sviluppo economico del 05/08/2019.

2,5 mux x 3

1) RAI Radiotelevisione italiana S.p.A.:
“Rete nazionale n. 8” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux1-RAI e Mux5-RAI;
“Rete nazionale n. 7” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux2-RAI e Mux3-RAI;
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete denominata “Mux4-RAI”

2) Elettronica Industriale S.p.A.:
“Rete nazionale n. 1” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux MDS2 e Mux MDS5;
“Rete nazionale n. 9” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux MDS3 e Mux MDS1;
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete denominata “Mux MDS4”.

3) Persidera SPA:
“Rete nazionale n. 4” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux 1 RETE A e Mux 2 RETEA;
“Rete nazionale n. 5” a fronte di abbinamento delle due reti denominate TIMB 3 e TIMB 2;
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete denominata “TIMB 1”.

Unica intesa

4) 3lettronica Industriale S.p.A. e Prima TV S.p.A. (intresa):
“Rete nazionale n. 11” a fronte di abbinamento delle due reti denominate Mux 3I e Mux PTV.

1/2 mux x 3

5) Cairo Network S.r.l.
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete in esercizio
6) Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino S.r.l.:
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete in esercizio
7) Europa Way S.r.l.
Metà rete nazionale senza specificazione delle frequenze a fronte della rete in esercizio.

(E.L. per NL)

 

Nuovo digitale terrestre, Casellati: “Bonus più ricchi per Tv e decoder”

 

La presidente del Senato spinge la corsa agli incentivi in vista della transizione 2020-2022 finora quantificata in 100 mln su 4 anni: “Passaggio epocale, non bastano cifre simboliche”

Più incentivi alle famiglie per decoder e nuovi TV. Lo chiede al governo la presidente del Senato Elisabetta Casellati (Forza Italia) parlando al convegno Agcom sul futuro del digitale terrestre e inserendosi così nella corsa agli incentivi che si concluderà con il maxi-emendamento alla legge di Stabilità 2018 a cui sta lavorando il Mise. “Siamo davanti a un passaggio epocale come quello da analogico a digitale – ha detto Casellati riferendosi al passaggio tecnologico che affronterà la TV italiana nei prossimi mesi. -. Ma ci sarà bisogno di un intervento forte per consentire lo svecchiamento dei mezzi a disposizione degli italiani, con incentivi che non possono certamente riferirsi a cifre appena simboliche”, ha specificato.

Una norma in legge di Bilancio prevede un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l’acquisto di tv o decoder in grado di supportare il nuovo standard che sarà adottato per le trasmissione dal primo luglio 2022. Sono assegnati, dice la norma, 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022.

Questo perché a partire dal 2022, e in conseguenza della “grande manovra” che vedrà le emittenti liberare le frequenze attualmente occupate (la banda 700 Mhz appena venduta tramite asta agli operatori Tlc per il 5G), le trasmissioni Tv subiranno un upgrade con passaggio alla tecnologia Dvb-T2, che potrebbe costringere un numero ancora imprecisato di famiglie ad aggiornare i propri apparecchi: con un nuovo TV o con un decoder. Più nell’immediato – a partire dai primi mesi del 2019 – ci sarà un altro aggiornamento (dallo standard Mpg2 all’Mpg4) che però, secondo alcune previsioni, non dovrebbe comportare significativi adeguamenti per il “parco Tv” degli italiani.

“La sensazione – dice Casellati – è che ancora una volta ci si debba confrontare con una decisione europea che, almeno nelle sue più immediate conseguenze, non tiene in adeguata considerazione la realtà del nostro Paese. Io spero che il costo di questo passaggio tecnologico non finisca per ricadere prevalentemente sulle famiglie, in una già non semplice fase economica”.

Lancia un allarme sul fronte pubblicità Fedele Confalonieri presidente Mediaset. All’indomani della presentazione di conti migliori del previsto ma preoccupanti sull’andamento della pubblicità (il titolo oggi ha subito uno scossone) il presidente Mediaset attacca la Rai che “fa dumping: non si può vendere la propria merce, buttarla alla disperata facendo sconti fino al 90-95% quando si ha anche il canone in bolletta” che impedisce, dunque, l’evasione.

Fonte: Corcom

 

Di Maio vara la roadmap per il digitale terrestre e sceglie MPEG4. Per ora niente DVB-T2 HEVC

 

Snobbati per il momento HEVC e DVB-T2, che pur sono obbligatori su tutti i TV dall’inizio del 2017. La roadmap – non ancora resa pubblica nei suoi contenuti di dettaglio – prevede il passaggio delle trasmissioni a MPEG4.

Il Ministro Di Maio ha varato i decreti necessari per i prossimi passaggi della cessione della banda 700 MHz alle telecomuncazioni 5G. Lo rende noto un comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico che peraltro non scende in grandi dettagli. Si parla del varo dell’attesa roadmap che dovrebbe portare a una cessione ordinata della banda 700 alle telco, di cui però ancora non si conosce il contenuto. Una delle cose che è stata decisa (e comunicata) è la scelta – almeno per il momento – della codifica MPEG4, che comporta un discreto guadagno di efficienza trasmissiva pur rimanendo compatibile la maggior parte del parco installato di TV. Di fatto si tratta di una bocciatura, almeno per adesso, di un possibile passaggio a HEVC. Nessun cenno, nel comunicato, alla modalità trasmissiva, che al momento resterà DVB-T.

Se la scelta di restare per il momento su MPEG4 può essere considerata ragionevole, almeno in considerazione del limitato parco installato HEVC, meno credibile è il passaggio del comunicato stampa del MISE in cui si dice che “Questa scelta, rivolta verso il formato tecnologicamente più avanzato, è il primo passo verso la trasformazione digitale del settore televisivo che il Governo intende favorire“.

Evidentemente nell’MPEG4, standard finalizzato vent’anni fa e presente su tutti i TV HD Ready (quindi quelli degli ultimi 10 anni abbondanti) non può essere certo definito quello più tecnologicamente avanzato senza destare qualche preoccupazione riguardo le competenze (o la sincerità) di chi questo comunicato l’ha ispirato o redatto.

Il Ministero ha anche stabilito l’allestimento di un tavolo “TV 4.0” tra MiSE, AGCOM e i principali operatori del settore televisivo; un tavolo che serve e servirà eccome, ma solo se vi saranno rappresentati anche gli interessi dei cittadini, che in questo passaggio rischiano di rimanere sacrificati sull’altare del mantenimento delle posizioni di emittenti più rivolte al passato che al futuro.

Fonte: dday