DEL NUOVO PIANO NAZIONALE DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE IN DVB-T2.
Entro il mese di Maggio 2018 sarà redatto il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (abbreviato in PNAF)
che riscriverà totalmente l’attuale assetto delle frequenze TV.
Nel frattempo iniziano ad emergere alcune novità ed anticipazioni, che descriviamo di seguito in questo articolo.
A partire dal 2022 le frequenze UHF per la TV occuperanno una minore porzione dello spettro frequenziale.
In banda UHF saranno a disposizione della TV i canali che vanno dal 21 al 48 ovvero dal MHz 470 a 694;
Resta invariato lo spettro della banda VHF composto da 7 canali.
Contestualmente a tale riorganizzazione, le emissioni televisive avverranno
esclusivamente nella modalità DVB-T2 con la modulazione 256-QAM code rate 2/3.
Ogni multiplex avrà a disposizione 40 Mbit/s con un incremento della capacità trasmissiva (rispetto allo standard attuale) del 10%.
con gli stati confinati per risolvere definitivamente l’annoso problema delle interferenze.
Nel nuovo PNAF l’Italia è stata suddivisa in 17 aree tecniche come da mappa:
10 saranno assegnati ai provider nazionali (in banda UHF).
L’undicesimo multiplex andrà ad un altro provider nazionale (al momento non ancora definito).
che conterrà oltre alla versione locale del di Rai 3 TGR, anche alcune emittenti locali.
in Piemonte sarà assegnato il VHF 05 mentre la Lombardia utilizzerà il VHF 07, il Lazio il VHF 09 e via di seguito.
questo multiplex utilizzerà una delle 4 frequenze in banda UHF che sul PNAF sono destinate all’emittenza locale.
Alcune di queste frequenze le elenchiamo qui sotto:
Marche sud, Abruzzo, Puglia, Molise (fascia adriatica) UHF 42.
VHF 05 – 06 – 07 – 08 – 09 – 10 – 11
Dovrebbe essere assegnato
alla RAI per il Mux 1
Elenchiamo di seguito l’ipotesi di come dovrebbero essere assegnate le altre 10 frequenze UHF destinate ai mux nazionali.
Come potete vedere dalle cartine, alcuni di essi utilizzeranno un’unica frequenza, altri si appoggeranno su differenti canali in base all’area.
Mux NAZIONALE 1 UHF 34-36 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 2 UHF 40 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 3 UHF 46 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 4 UHF 21-31-32-44 Dovrebbe essere assegnato ad un altro provider nazionale |
Mux NAZIONALE 5 UHF 34-42-43-48 Dovrebbe essere assegnato al a PERSIDERA per il Mux 3 |
Mux NAZIONALE 6 UHF 45-47 Dovrebbe essere assegnato al a PERSIDERA per il Mux 2 |
Mux NAZIONALE 7 UHF 26-27-39 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 8 UHF 29-30 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 9 UHF 28-29-38-41 Dovrebbe essere assegnato |
Mux NAZIONALE 10
UHF 21-23-25-33-35 Dovrebbe essere assegnato al
Mux CAIRO DUE |
Con l’ausilio di due griglie riepiloghiamo in base alle aree
le frequenze VHF – UHF che dovrebbero essere assegnate.
Come detto le emittenti locali si avvarranno di n°4 frequenze per ogni area tecnica.
Per venire incontro all’utenza che risiede nelle zone sprovviste delle antenne VHF di 3° banda,
uno di questi 4 canali (in UHF) sarà destinato alla trasmissione del RAI Mux 1
che a sua volta trasporterà anche alcune emittenti locali (sarà redatta una graduatoria).
Mux LOCALE 1 |
Mux LOCALE 2 |
Mux LOCALE 3 |
Mux LOCALE 4 |
Nella tabella in basso schematizziamo la totalità delle frequenze che dovrebbero essere assegnate, suddivise per le 17 aree.
Per Torino occorre consultare la riga AREA 1, per Roma la riga AREA 12, per Napoli la 13 e via di seguito.
che al momento non inseriamo in questa griglia (saremo più precisi in un prossimo articolo).
VHF 05 | VHF 06 | VHF 07 | VHF 08 | VHF 09 | VHF 10 | VHF 11 | |
VALLE D’AOSTA | N11 | ||||||
PIEMONTE | N11 | ||||||
LOMBARDIA | N11 | N11 | |||||
VENETO | N11 | N11 | |||||
TRENTINO ALTO ADIGE | N11 | N11 | |||||
FRIULI VENEZIA GIULIA | N11 | ||||||
LIGURIA | N11 | N11 | |||||
EMILIA-ROMAGNA | N11 | N11 | |||||
TOSCANA | N11 | N11 | N11 | ||||
UMBRIA | N11 | N11 | |||||
MARCHE | N11 | N11 | |||||
LAZIO | N11 | N11 | N11 | ||||
ABRUZZO | N11 | ||||||
MOLISE | N11 | ||||||
CAMPANIA | N11 | N11 | N11 | ||||
PUGLIA | N11 | ||||||
BASILICATA | N11 | ||||||
CALABRIA | N11 | N11 | N11 | N11 | |||
SICILIA | N11 | N11 | N11 | N11 | N11 | ||
SARDEGNA | N11 | N11 | N11 |
Analizziamo ora le tempistiche della transizione al DVB-T2 e alla liberazione delle frequenze.
In alcune aree i canali dall’UHF 50 al 52 vanno liberati con maggiore sollecitudine
e saranno sostituiti con altre risorse temporanee (UHF 58 e altri) utilizzate solo per il periodo di transizione.
La prima area comprende la Liguria, la Toscana e il Lazio tirrenico e le province di Oristano e Sassari;
la seconda quasi tutta la Lombardia, il Piemonte settentrionale, la provincia di Piacenza e una parte dell’Alto Adige.
La quarta comprende buona parte della Sicilia e le province di Reggio di Calabria e Catanzaro.
La restante è formata dal resto d’Italia, in cui questa misura temporanea non si applica.
Si inizierà da gennaio 2020 e ci sarà la prima parte della transizione che avverrà per aree geografiche;
le operazioni si concluderanno alla fine del 2022.
Restituiranno le frequenze prima gli operatori locali, il concessionario pubblico RAI e gli operatori di rete sui canali dal 50 al 52.
La seconda parte della rottamazione sarà invece per tutti gli altri.
Commenti recenti