Ponzi nuovo caporedattore della Tgr Calabria

È stato nominato dal direttore Morgante e dal dg Orfeo. Succede a Samengo. Deluse le aspettative dei giornalisti interni e del Pd.

Luca Ponzi

COSENZA I giochi sono fatti: Luca Ponzi è il nuovo caporedattore della Tgr calabrese. Torinese, 47 anni, lascia il ruolo di vicecaporedattore della Tgr in Piemonte per assumere l’incarico di guidare la testata regionale con sede a Cosenza. La sua nomina è stata decisa dal direttore della Tgr, Vincenzo Morgante, in accordo con il neo direttore generale della Rai, Mario Orfeo. Ponzi si insedierà il prossimo 18 luglio e succederà ad Alfonso Samengo, vicedirettore di Rai Parlamento dallo scorso ottobre. Proprio a Samengo, cosentino, si deve un forte rilancio della testata regionale. L’arrivo di Ponzi segna il ritorno di un “Papa straniero” alla guida della Tgr Calabria e rappresenta una bocciatura nei confronti dei professionisti interni che aspiravano all’incarico. Oltre a Ponzi e a Giancarlo Fiume, vicecaporedattore in Puglia, in lizza c’erano infatti anche i giornalisti Riccardo Giacoia e Pasqualino Pandullo. Lo scorso maggio i quattro pretendenti avevano avuto, separatamente, un colloquio con l’allora ad della Rai, Antonio Campo Dall’Orto.
Anche la politica regionale aveva cercato di orientare le scelte dei vertici di Viale Mazzini. La deputata del M5S Dalila Nesci, in particolare, aveva espresso pubblicamente la sua contrarietà all’invio di un caporedattore di un’altra regione. Ancora più forte la moral suasion del Pd. Il governatore Mario Oliverio e il segretario regionale Ernesto Magorno vedevano di buon occhio la nomina di uno tra Giacoia e Pandullo.
Niente da fare, Morgante e Orfeo hanno deciso di affidare l’incarico all’ormai ex vice della redazione piemontese. Laureato in Scienze Politiche, Ponzi ha realizzato reportage in Italia e all’estero per varie trasmissioni a livello nazionale. Tra gli anni 80 e 90 ha scritto per il quotidiano La Stampa. È autore di diversi libri tra cui “Generazione di Talenti” e “Noi che facciamo girare l’economia”.

Fonte: Corriere della Calabria

Dal Pd al M5S, la politica dice no ai “forestieri” al Tgr Calabria

Il consigliere regionale Guccione invoca un “interno”. Stessa linea per il senatore Morra. La redazione conferma lo stato di agitazione.

Dal Pd al M5S, la politica dice no ai “forestieri” al Tgr Calabria

COSENZA «Non vorremmo che adesso toccasse anche al Tgr Calabria. Come è successo già con la sanità, con l’Autorità portuale di Gioia Tauro dove non sono state valorizzate le competenze e le professionalità di cui la Calabria è ricca». È quanto dichiara il consigliere regionale Carlo Guccione, in merito alla nomina del nuovo responsabile della sede calabrese del servizio pubblico radiotelevisivo. Per l’importante incarico, oltre agli “interni” Riccardo Giacoia e Pasqualino Pandullo, sono in corsa anche Luca Ponzi (vicecaporedattore della Tgr in Piemonte) e Giancarlo Fiume (suo omologo in Puglia). Per Guccione, «la Rai calabrese e i calabresi hanno necessità di una guida che sia capace di conoscere e saper raccontare la complessità di un territorio come il nostro. E all’interno della redazione del Tgr regionale lavorano professionalità in grado di coordinare questa testata giornalistica così importante».

MORRA «TROPPE STRANEZZE» Sulla stessa linea il senatore pentastellato Nicola Morra , per il quale «E’ già inspiegabile e irresponsabile aver lasciato una sede così importante senza guida per quasi un anno (cosa che ha creato un clima di confusione tra i giornalisti e compromesso la qualità dell’offerta informativa del servizio pubblico) ma adesso sembrerebbe profilarsi l’ennesima stranezza. La Rai, avendo riaperto la procedura selettiva -di fatto mortificando i giornalisti che lavorano in Calabria, i quali, secondo quanto scrivono i media in questi giorni, sembrerebbero esclusi dalla designazione- potrebbe operare una scelta che favorisca un professionista proveniente da altra regione». Al riguardo, si legge nella nota di Morra che «come Movimento 5 Stelle ribadiamo la necessità che, al contrario, l’azienda nomini un professionista interno alla redazione, che conosce i problemi di un territorio così difficile. Qualora la Rai sia indirizzata verso scelte esterne, vogliamo sapere quali siano i criteri. Non è possibile che la nostra regione sia solo terra di conquista per interessi che non capiamo»

IL CDR MINACCIA LO SCIOPERO Nel frattempo la redazione rimane sul piede di guerra. «Torniamo a chiedere con forza l’immediata nomina di una guida – si legge in una nota del cdr – Vogliamo il Caporedattore, lo vogliamo subito, lo vogliamo interno;  convinti che la redazione abbia le professionalità giuste per guidarla e l’esperienza necessaria per interpretare una realtà complessa come quella calabrese.In attesa di risposte, resta confermato lo stato di agitazione con possibile esito finale in uno sciopero».

Fonte: Corriere della Calabria

L’arrivo di un capo “esterno” agita la Rai Calabrese

Sono rimasti in quattro i pretendenti all’incarico di caporedattore della Tgr. Oltre agli “interni” Giacoia e Pandullo ci sono anche Ponzi (Piemonte) e Fiume (Puglia). L’azione di moral suasion di Pd e M5S.

La sede è vacante da ottobre.

La sede della Rai in Calabria

COSENZA L’ennesima settimana è trascorsa senza che la nomina del nuovo caporedattore sia stata ufficializzata. Ma nella redazione della Rai Calabria di via Marconi, a Cosenza, sono ormai convinti di essere arrivati allo snodo decisivo. I pretendenti all’incarico di responsabile della sede della Tgr sono rimasti ormai in quattro: oltre agli “interni” Riccardo Giacoia e Pasqualino Pandullo ci sono pure Luca Ponzi (vicecaporedattore della Tgr in Piemonte) e Giancarlo Fiume (suo omologo in Puglia). Nei giorni scorsi i candidati a succedere ad Alfonso Samengo hanno avuto, separatamente, un colloquio con l’ad della Rai Antonio Campo Dall’Orto e con il direttore della Tgr Lino Morgante.
Dunque, la soluzione del rebus non dovrebbe essere lontana. L’accelerazione arriva (solo un caso?) dopo l’ennesima presa di posizione di Dalila Nesci, parlamentare del M5S e componente della commissione di Vigilanza Rai, sui ritardi nella nomina del nuovo responsabile della sede calabrese del servizio pubblico radiotelevisivo. Samengo è andato via lo scorso mese di ottobre per assumere l’incarico di vicedirettore di Rai Parlamento e da allora, nonostante le sollecitazioni arrivate dal comitato di redazione calabrese, il TgrCalabria si trova senza una guida con conseguenti ripercussioni sull’offerta giornalistica.
La situazione di impasse sta alimentando malcontento tra i giornalisti e i tecnici, ma il timore più forte è che alla fine la scelta dei vertici Rai possa ricadere su un professionista esterno alla realtà calabrese.
Insomma, sono giorni di grande fibrillazione. Anche la politica, more solito, cerca di muoversi. Nesci ha già pubblicamente espresso la sua contrarietà all’invio in Calabria di un caporedattore Rai da un’altra regione. E lo stesso, seppur in maniera felpata, starebbero tentando di fare il governatore Mario Oliverio e il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. Entrambi sarebbero favorevoli all’affidamento dell’incarico a uno tra Giacoia e Pandullo. Due tra i più noti volti storici della Rai in Calabria. E tuttavia non è assolutamente detto che la loro azione di moral suasion venga tenuta in considerazione dai vertici di viale Mazzini. Molto dipenderà dall’esito del Cda Rai convocato per lunedì 22. Quello in cui si deciderà il destino di Campo Dall’Orto.

Fonte: Corriere della Calabria